lunedì 24 ottobre 2016

EUROLEAGUE REVIEW: WEEK #2


Giornata d'Eurolega aperta dai Reds di Atene e l'Efes di Velimir Perasovic, entrambe a secco dopo le batoste rimediate in Spagna a Madrid e a Vitoria. Partita senza storia sin dall'inizio, il fattore campo si fa sentire eccome al Pireo e l'Oly inizia molto più sciolto dei turchi, mette a segno il parziale decisivo e controlla senza patemi fino alla fine.È palese ci siano problemi di carattere strutturale più che mentale per la squadra di Perasovic, nonostante in teoria vi siano gli interpreti per recitare buone partite seguendo i dettami tattici del coach croato. La tenuta difensiva lascia tremendamente a desiderare, ora più che mai il calo atletico di un signor difensore come Dunston si fa sentire, e i vari Honeycutt e Thomas non riescono a schermare a sufficienza le carenze nella propria metà campo di Heurtel/Cotton. Molto meglio il talentino Cedi Osman, i cui diritti appartengono ai Cavs campioni NBA, con una prestazione da 22 punti e di notevole solidità. Per quanto riguarda i Reds, li attendiamo al varco, ovvero per le partite al di fuori di Atene, subito dopo aver ospitato Milano. Solita clamorosa partita in attacco per uno dei migliori specialisti in Europa, Matt Lojeski.

OLYMPIACOS PIRAEUS- ANADOLU EFES 90-66
MVP: VASSILIS SPANOULIS



Milka nuova partnership del Real.
Restando in tema di specialisti offensivi, impressionante la performance di Jaycee Carroll alla Nokia Arena di Tel Aviv. E' soprattutto per merito dello yankee con passaporto azero che il Real scava il solco nel primo tempo, prima di subire la rabbiosa rimonta israeliana a inizio terzo quarto. Rimonta che però resta un fuoco di paglia, perché gli spagnoli salgono in cattedra quando conta e tornano in Castiglia con 2 punti. Fatale la sconfitta ad Erez Edelstein, non piú coach dei gialli da poche ore, che paga colpe anche non sue, tra cui la delirante costruzione estiva del roster, aggravata dal mancato arrivo di un 4 al posto del lungodegente Quincy Miller. Chiunque riuscisse a dare un gioco organizzato a questa squadra potrebbe benissimo anche sterminare l'ISIS e rendere simpatico Fernandez. Bella prova di forza del Real, splende la stella di Doncic mentre quella di Ayon sembra decisamente opaca ultimamente. Randolph ancora troppo poco incisivo in questo ruolo piú secondario rispetto a Kuban.

MACCABI TEL AVIV- REAL MADRID 82-89
MVP:  JAYCEE CARROLL



Ci spostiamo alla Brose Arena in Germania per Bamberg-Kazan, avvincente fino alla fine tra due squadre che si equivalgono sul piano tecnico ma giocano un basket molto diverso. L'Unics trova la miglior partita in stagione di Coty Clarke e conduce con autorità il punteggio fino alla bomba di Strelnieks del 75-74, a coronazione di una rimonta in cui Nikos Zisis e Niccolò Melli dispensano basket di altissima qualità. Trinchieri nel post-partita riconosce la poca qualità della sua squadra rispetto al solito ma non nasconde la felicità per la vittoria sofferta, mentre Pashutin rimane scontento e a secco con i risultati. Un peccato, Kazan è tra le squadre con il tasso atletico più alto della competizione ed è sembrata essere una delle squadre meno indietro dal punto di vista fisico, ma ha pagato cali di concentrazione imperdonabili nei momenti decisivi e la stanchezza collettiva determinata da una rotazione a soli 8 giocatori.

BROSE BASKET BAMBERG-UNICS KAZAN 89-86
MVP: NICCOLÒ MELLI

FANBOY ALERT: JAMEEEEEL <3
Piccola gioia personale da simpatizzante Olimpia, Milano espugna Istanbul e porta a casa 2 punti contro il temibile Darussafaka di David Blatt. Gli uomini di Repesa conducono con autorità sin dall'inizio e rispondono bene ad ogni parziale dei turchi. particolarmente precisi al tiro per tutta la serata, rischiano tantissimo con l'antisportivo di Macvan negli ultimi due minuti ma si salvano con la bomba da distanza siderale di Mantas Kalnietis. Paradossale che la vittoria sia arrivata grazie al presunto punto debole di Milano, quel reparto lunghi ritenuto troppi corto e poco atletico dai più (me compreso), e che invece, grazie a Macvan e McLean sugli scudi, ha massacrato internamente e a rimbalzo i turchi. Meno bene gli esterni, troppe palle perse nonostante la miglior media assist della competizione. Lavori in corso per Blatt, la squadra è di talento ma poco equilibrata, manca qualcosa a livello numerico sotto canestro.

DARUSSAFAKA ISTANBUL- EA7 MILANO 80-81
MVP: MILAN MACVAN

Si scrive "Jenkins", si legge " Hustle".
Il venerdì si apre con la sfida dell'Abdi Ipekci Arena tra Galatasaray e Stella Rossa senza tifosi ospiti, memori della morte di un loro compagno di tifo nella trasferta di due anni fa. Partita di parziali da una parte e dall'altra, quello decisivo lo strappa la squadra serba e amministra nel finale con la sicurezza di Jovic. Problemi su problemi per Ataman, la cui squadra non ha minimamente cambiato modo di giocare dall'anno passato, è tra le più statiche e disorganizzate ed ha in Alex Tyus il primo violino offensivo. Basterebbe quest'ultima affermazione a silurare Ataman e spedirlo a Smirne dagli adorabili tifosi del Pinar. Bella prova per i ragazzi di Radonjic, che si dimostrano in grado di fare risultato anche lontano dal fortino della Kombank Arena. La fase offensiva dei biancorossi è migliore di  altre squadre ben più quotate e con ben altri interpreti a disposizione, la palla circola velocemente e la presenza di Jenkins (l'aria di Belgrado gli fa benissimo, tutt'altra cosa rispetto a quello visto a Milano) è un enorme vantaggio per le spaziature e per tenere alta l'intensità difensiva.

ODEABANK GALATASAY- RED STAR BELGRADE 83-85
MVP: MARKO SIMONOVIC


Vittoria di prepotenza dello Zalgiris alla prima partita in Lituania, ne vanno di mezzo i baschi di Andrea Bargnani. Proprio il lungo romano guida la squadra di Sito Alonso nel primo tempo, con il solito immancabile apporto offensivo e con belle giocate in difesa. È nel secondo tempo che Westermann sale in cattedra per Kaunas, semina il panico tra la difesa basca e gestisce i minuti finali in modo esemplare, consegnando a Jasikevicius la prima vittoria in Eurolega. Si può già tranquillamente affermare che il doppio play a queste latitudini funziona eccome, Pangos e Westermann possono giocare insieme e Sarunas in panca può rendere entrambi materiale da contender di Eurolega. Di certo, per strapparli allo Zalgiris il BO sarà bello cospicuo, e quei soldi verranno reinvestiti su qualcuno possibilmente migliore. Programmazione, bitch. Solito bel basket in terra basca, l'identità di gioco non è ancora ben definita come l'anno scorso ma la circolazione di palla è sempre un bel vedere e i giochi a due piccolo-lungo sono sempre di ottimo livello, anche cambiando gli interpreti.

ZALGIRIS KAUNAS-BASKONIA VITORIA 78-73
MVP: LEO WESTERMANN

Il killer dagli occhi di ghiaccio.
Il terremoto in casa Pana successivo alla sconfitta nel derby con l'Oly ha lasciato strascichi, Pedoulakis ha rassegnato le dimissioni e la squadra greca è volata alla volta della Russia senza guida tecnica. Si potrebbe azzardare a dire che sia stata un'ottima reazione da parte dei Greens, ma a pensar male spesso ci si azzecca, e raramente i verdi avevano tenuto questa intensità finora. La partita risulta poco affascinante da un punto di vista tecnico, fatta eccezione per le solite visioni immaginifiche di Teodosic, illuminante a tratti, si trascina in bilico fino alla fine per la tenacia dei greci, duri a morire. È presto per dirlo, ma il CSKA sembra aver perso un po' dello smalto dell'anno scorso, o forse è solo il livello degli avversari a tenere sotto controllo i russi. Adesso per il Pana c'è la trasferta insidiosa a Bamberg, Pascual non avrà tempo nemmeno arrivare e di provare i propri set offensivi che la squadra sarà già in viaggio per la Germania. Poco da sorridere per le vedove di Diamantidis, solo nuvole all'orizzonte. 

CSKA MOSCOW-PANATHINAIKOS 81-77
MVP: ANDREY VORONTSEVICH


La due giorni europei si conclude al Palau di Barcellona, peggior parquet per distacco dei 16 in competizione (proprio esteticamente, dico). I catalani e il Fener rimangono a contatto per tutti e 40', più per disattenzione/mancanza di voglia da parte dei turchi che per abilità dei blaugrana, che pure sono costretti a fare a meno di Doellman sin dalle prime battute. Impressionante la solidità mentale degli uomini di Obradovic, che a turno si prendono cazziatoni clamorosi dal serbo ma nel momento decisivo fanno fronte comune e stringono le maglie in difesa, mandando il Barcellona in enorme difficoltà. Non basta un Rice palesemente ispirato, dall'altra parte Sloukas si riconferma killer silenzioso, Bogdanovic fa il fenomeno (quando si tratta di segnare e non di ragionare) e Udoh giganteggia nella sua metà campo. Non c'è trippa per gatti, questo Fener ha già un posto prenotato per le Final4 in casa, peccato per chi incrocerà la loro strada.

BARCELLONA- FENERBAHCE ISTANBUL 72-73
MVP: KOSTAS SLOUKAS

MVP OF THE WEEK: MILAN MACVAN

L'MVP di giornata è, non ce ne voglia Spanoulis, Milan Macvan. Non basta un antisportivo criminale fischiatogli nelle battute finale a macchiare una prestazione clamorosa del serbo. E pensare che inizialmente non era nemmeno nei piani della società, e che solo il mancato arrivo di Bargnani ha permesso la sua conferma. Non sarà atletico, sarà anche una tassa a rimalzo e in difesa, ma uno con quegli occhi per me potrebbe dominare il mondo.











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