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martedì 18 ottobre 2016

RASCHIANDO IL FONDO DELLA LEGA

Ci sono un indiano, un russo, Mitch Kupchak e l'unico entourage a cui il mercato fa più schifo di quanto la qualità faccia schifo a René Ferretti. Sono i protagonisti di una barzelletta? Purtroppo no, anzi, sono gli "antagonisti" delle ultime, e anche prossime, stagioni nba, coloro a cui nessuno presta più attenzione, ma di cui un amante del trash puro come me non può fare a meno.
Tralasciando l'argomento 76ers già trattato, proverò a descrivere la stagione nba ormai imminente di queste 4 squadre secondo il mio punto di vista, essendo, come mio solito, il meno di parte possibile.

-SACRAMENTO KINGS-
Ottima accoglienza per Papagiannis direi...
David Joerger è un buon allenatore, che ha fatto vedere cose quantomeno decenti in quel di Memphis, ma qui il problema è il roster e l'intera dirigenza che vi è dietro alla costruzione di una squadra così insensata, talmente tanto da esasperare la stella DeMarcus Cousins nella serata del draft, situazione Rudy Gay indecifrabile, innesti in free agency a metà tra il buono e il meh: Afflalo e Temple buoni giocatori, ma troppo simili sotto molti aspetti, idem per Matt Barnes, la cui funzionalità è ignota ai più e infine il buon vecchio Ty Lawson, la cui carriera ha iniziato il declino da qualche anno. Tornando al draft, Papagiannis e Labissiere sono buoni giocatori, ma se ne sentiva davvero la necessità con tutta quest'abbondanza di lunghi e un DMC al centro del "progetto"? Unica nota positiva, l'acquisizione dei diritti di Bogdna Bogdanovic.
Tirando le somme, i Sacramento Kings sono ormai una squadra allo sbaraglio, che neanche lontanamente somiglia a quella squadra che ad inizio 2000 ha fatto innamorare e sognare migliaia di persone, in questo momento ha un roster che può arrivare 10^ così come 14^, tutto dipenderà dal caro DeMarcus, sperando non faccia fare a David Joerger la fine del povero George Karl.

-BROOKLYN NETS-
Se l'intento della dirigenza Nets fosse stato quello di tankare come forsennati ora staremmo parlando di quanto siano stati bravi a costruire una squadra perfetta per quest'obiettivo, ma purtroppo, come tutti ben sappiamo, era tutt' altro il piano di Prokhorov. La franchigia porta ancora sul groppone quella pazza trade con Boston, che l'ha condannata a vivere annate al di sotto della mediocrità,  e così sarà ancora per un bel po', dato che la prossima volta che potranno usufruire di una loro scelta al primo turno il genere umano si sarà estinto. La squadra vede in Jeremy Lin il giocatore "meno peggio", il che è tutto un dire, dopo l'eterno incompiuto Brook Lopez, giocatore di cui sono innamorato da tempo e per il quale nutro un dispiacere immenso nel vederlo accerchiato da così grandi scarti.
Capitolo draft inesistente (3^ scelta andata a Boston), e free agency passabilissima, squadra che dipende dai risultati dei 76ers, ma semplicemente per decidere se occuperanno la 14esima o la 15esima posizione.

-DENVER NUGGETS-
Probabilmente la squadra più anonima della lega, in pratica la stessa squadra della scorsa annata, con un Jeoffrey Lauvergne in meno e un Jamal Murray e Malik Beasley in più, tutto qui. Stagione in arrivo che non riesco a non vedere come flop, e qui c'è il dispiacere anche per il nostro Danilo Gallinari, che vedremo trascorrere un'altra stagione nella mediocrità, con la speranza della tanto agognata trade che lo porterà via dal Colorado, magari in una squadra da playoff. L'unica nota positiva della stagione dei Nuggets può essere la crescita dei due centroni slavi, Jokic e Nurkic, che già durante la stagione passata avevano fatto vedere sprazzi di talento non indifferenti, e che potrebbero candidarli magari a qualche award a fine stagione, chissà. Per il resto, si aspetta il salto di qualità di Mudiay, altrimenti come prevedo, si finirà molto in basso in una Western Conference alquanto affollata.

-LOS ANGELES LAKERS-
Eccoci qui, la squadra che dovrà tapparsi da sola le ali per via della scelta protetta in top 3, ergo, si prospetta un'altra stagione di tanking e sofferenza per noi tifosi gialloviola.
Tornando seri, non voglio assolutamente parlare del fatto che sia la prima stagione del post-Kobe, non è un argomento che mi sento in grado di trattare. Parliamo però di un roster che sta iniziando a formarsi e che davvero può diventare qualcosa di interessante: un coach che non solo ha partecipato alla stagione dei record di GSW, ma che da giocatore ha vissuto le due ere di Phil Jackson ai Lakers (seppur ha partecipato alla prima solo nella fase finale e non vincente), un D'Angelo Russell su cui ci sono aspettative enormi, e che secondo i più sarà in grado di rispettare; un Jordan Clarkson confermato per 4 anni e che inizia a far intravedere dell'ottimo talento; un Ivica Zubac che è tutto da scoprire e che in Summer League ha stupito molti, per quanto pallacanestro di SL e un Randle pienmo di pressioni che deve confermarsi e migliorare. Infine c'è la questione Brandon Ingram: per quanto partirà dalla panchina? Riuscirà con quel fisico ad adattarsi a questa NBA? Le risposte ce le potranno dare solo i diretti interessati, a noi poveri sostenitori della seconda squadra più vincente non resta che affidarci completamente a Walton.
Free Agency invece su cui sorvolerei volentieri, Luol Deng e Timo Mozgov portati a L.A. entrambi con un quadriennale rispettivamente da 18 e 16 milioni l'uno e un Thomas Robinson arrivato nel silenzio più assoluto, ignorando la spudorata mossa commerciale dell'ingaggio di Yi Jianlian.
Dove dovremmo aspettarci questi Lakers allora? Ovviamente 15esimi con meno di 20 vittorie, e mi sa che quest'anno non ci sarà nemmeno la vittoria contro i Warriors di turno a consolare noi tifosi rassegnati. Che senso ha allora svegliarsi alle 4:30(grazie ancora L.A. per il bellissimo fuso orario) per ricevere minimo una 70ina di delusioni? Non chiedetelo a me ragazzi, le uniche gioie quest'anno potranno solo essere le bionde a bordo campo col nostro amato Jack Nicholson, che comunque invidiamo soprattutto per il posto fisso (a bordo campo, s'intende), perché nonostante tutto uccideremo anche solo per vedere una partita allo Staples, ma anche per uno Smoothie King Centre qualunque, semplicemente perché questo è il gioco che amiamo e il sonno non vale niente in confronto alle emozioni che ci dà.

Tranne a me, io tifo Lakers...

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